Dall’emergenza ad un nuovo modello di lavoro

In risposta alla situazione di emergenza COVID-2019, la Regione del Veneto ha inteso adottare una molteplicità di
iniziative che, rispondendo alla finalità generale di rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle
parti interessate e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente, permettono di agire su più livelli:
dall’implementazione dello smart work sia attraverso interventi formativi che di incremento della dotazione
strumentale.

E’ evidente che la trasformazione che le PA hanno vissuto in questi due mesi, con il 73,2% del personale che svolgeva la
propria attività lavorativa in lavoro agile (secondo il monitoraggio effettuato dalla Conferenza delle Regioni e delle
Province autonome), in realtà si è basata sull’assunzione di responsabilità dei lavoratori, che, nella stringente urgenza
del rispetto delle norme di distanziamento sociale, si sono resi disponibili a lavorare con propria strumentazione
tecnologica, sperimentando nuove procedure e attività da remoto, continuando così a fornire risposte a cittadini e
imprese senza bloccare i vari processi amministrativi e i diversi servizi offerti.
In questi mesi si è tanto parlato di lavoro agile o smart work, ma quello che si è attuato nell’emergenza contingente è,
in realtà, “lavoro da remoto” che non ha avuto il tempo di accompagnarsi ad una trasformazione della struttura
organizzativa, ma ha permesso di accelerare un processo di trasformazione digitale della PA, lasciando ai diversi
soggetti coinvolti un bagaglio di competenze e una responsabilizzazione, che sarebbe un’enorme spreco non continuare
a supportare per compiere il passaggio a quella PA smart ed innovativa, più volte e da più parti invocata come necessaria
per far fronte alle esigenze di un mondo in continua trasformazione.

Per rendere il lavoro della PA realmente agile e completamente adeguato a fornire risposte efficaci ed efficienti ai
bisogni di cittadini e imprese, è necessario individuare nuovi assetti organizzativi, sostenere l’innovazione con adeguata
formazione, attuare la piena digitalizzazione dei processi e potenziare la strumentazione informatica.
La presente iniziativa si pone la finalità di accompagnare la PA nella riorganizzazione dei processi lavorativi, affinché si
possa concretizzare il passaggio una PA davvero smart, rafforzando la cultura digitale dei lavoratori pubblici,
implementando le diverse competenze necessarie a fare smart work, ridisegnando processi e spazi fisici,
incrementando la dotazione strumentale a supporto.

Per il raggiungimento di tale finalità, potranno essere presentati progetti rivolti alle Pubbliche Amministrazioni attive
sul territorio regionale, in forma singola o associata, per l’adozione dello smart work quale paradigma di organizzazione
del lavoro per una PA innovativa e digitale.

I progetti si compongono di una molteplicità di attività che ricadono in due tipologie di azioni:

  • Servizio di consulenza e formazione finalizzato alla definizione e adozione dello smart work quale modalità
    organizzativa oltre l’emergenza sanitaria
  • Bonus di connettività per l’implementazione della dotazione strumentale funzionale allo svolgimento della
    prestazione lavorativa in modalità smart work sia hardware che software